Descrizione
Parlare di liturgia e segreto può destare sorpresa e sospetto, soprattutto in un contesto culturale che, pur ossessionato dalla privacy, tende a rendere tutto di dominio pubblico. Eppure la religione ricorre a linguaggi “non comunicativi”, in cui il segreto è parte decisiva della dimensione religiosa. Esso custodisce lo spazio dell’ineffabile, dell’altrove, si declina con dispositivi specifici come il silenzio, i luoghi di soglia, le interruzioni del flusso ordinario delle cose. Da un lato, il segreto impedisce la presunzione di una totale trasparenza dei riti rispetto al mistero di Dio; dall’altro, ricorda l’inaccessibilità dell’esperienza rituale se non per partecipazione diretta. La questione del segreto rituale, vista sotto diverse angolature, può essere decisiva anche per l’attuale prassi celebrativa.
Contributi di: Angelomaria Alessio, Giorgio Bonaccorso, Loris Della Pietra, Luigi Girardi, Andrea Grillo, Roberto Marchisio, Michel-Yves Perrin, Roberto Tagliaferri.